S. Donà di Piave – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima dal 2020

Le azioni di mitigazione del PAESC mirano soprattutto ad incrementare l’efficienza energetica con 7 campi d’azione strategici già definiti nel precedente PAES:

1. Adeguare gli strumenti urbanistici agli obiettivi del Patto dei Sindaci;
2. Promuovere misure integrate per la mobilità sostenibile;
3. Agire sui consumi energetici delle proprietà comunali;
4. Sviluppare l’e-government (un amministrazione digitale);
5. Effettuare acquisti verdi per servizi e forniture comunali e consolidare gli appalti verdi;
6. Coinvolgere il territorio;
7. Sostenere una intensa campagna comunicativa.

Dal punto di vista dell’adattamento il PAESC introduce nelle strategie di pianificazione della Città un tema nuovo: la valutazione del rischio climatico e l’adattamento ai cambiamenti climatici che ne dovrebbe derivare. Questo aspetto amplia la strategia del PAES e richiede di focalizzare l’attenzione su temi quali i pericoli climatici locali, la vulnerabilità del territorio e i rischi che da questi fattori ne possono derivare. Gli obiettivi devono essere incentrati sulla prevenzione degli impatti attesi.

In prospettiva, sono stati sviluppati in tema di adattamento 8 campi d’azione strategici:
1. l’“adattamento” nella pianificazione locale e sovracomunale (con il coordinamento di tutti gli uffici interessati e l’adeguamento degli strumenti di pianificazione locale);

2. il drenaggio urbano, per aumentare nelle aree urbanizzate gli interventi di de-impermeabilizzazione, creare aree verdi urbane opportunamente progettate per contribuire
all’accumulo e al deflusso di acque piovane. Tra le azioni pratiche la realizzazione di “interventi pilota”, quali ad esempio il Progetto “Il giardino pluviale” realizzato nella Scuola primaria Marco Polo Calvecchia e nel parcheggio di via Ca’ Boldù o le nuove aree parcheggio realizzate lungo viale Libertà con l’utilizzo di materiali altamente drenanti in sostituzione dell’asfalto;

3. la gestione del verde, sviluppata attorno a Nature-based Solutions come le alberature stradali, i giardini pubblici e privati, i parchi, gli orti e le aree agricole, le casse di espansione naturali, i fossi, i canali offrono “servizi ecosistemici” alla città. Gli obiettivi sono quelli di ridurre le ondate di calore, mitigare le temperature, migliorare il deflusso superficiale e l’assorbimento nel suolo delle acque meteoriche, mitigare l’inquinamento dell’aria, delle acque e il rumore;

4. la gestione del fiume Piave (attraverso la collaborazione con la Regione ed il Consorzio BIM Basso Piave si intende estendere gli interventi di manutenzione dell’area golenale su modello di quanto precedentemente realizzato con successo in aree pilota);

5. la valorizzazione culturale della bonifica (all’interno del MUB – Museo della Bonifica – è prevista una nuova sezione espositiva dedicata al tema dei cambiamenti climatici, alla resilienza e all’adattamento, valorizzando il nuovo compito che i Consorzi di Bonifica svolgono);

6. la valorizzazione di buone pratiche in agricoltura, ad esempio supportando nel territorio alcune buone pratiche di coltivazione biologica e sviluppando specifici eventi formativi presso le scuole come il progetto Interistituto “ORTINVISTA” e quello dell’Associazione “BioDistretto della produzione della Comunità del Biologico della Venezia Centro-Orientale”;

7. la partecipazione attiva a progetti sovracomunali per il PAESC, come i due progetti europei “Master Adapt”, che ha previsto lo sviluppo di un sistema prototipale per l’analisi della vulnerabilità del territorio a partire da dati di telerilevamento e cartografia tematica al fine di individuare le zone a rischio isola di calore e allagamento, ed il progetto “Veneto-Adapt”, con la creazione di una metodologia condivisa da applicare in tutto il territorio provinciale per la redazione di PAESC d’area;

8. coinvolgimento del territorio (coinvolgimento della Città al Festival della Bonifica, per raccontare il legame tra pianura e acqua).

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