Vedi caso Loper Bright Enterprises v. Raimondo: 22-451_7m58.pdf (supremecourt.gov)
Fonte: La Corte Suprema pone fine alla deferenza della Chevron: e adesso? (nrdc.org)
La Corte Suprema ha appena reso molto più facile per Big Oil e altre multinazionali inquinatrici smantellare le leggi ambientali e sulla salute pubblica come l’Endangered Species Act e il Clean Air Act.
La sentenza odierna della Corte Suprema degli Stati Uniti nel caso Loper Bright Enterprises v. Raimondo ha inferto un duro colpo alla capacità delle agenzie federali di fare il loro lavoro, ponendo fine al precedente di 40 anni fa di “deferenza Chevron”.
Invece di affidarsi all’esperienza delle agenzie su come interpretare il linguaggio ambiguo nelle leggi relative al loro lavoro, i giudici federali hanno ora il potere di decidere cosa significa una legge per se stessi. Di conseguenza, pur non essendo responsabili nei confronti del popolo, i giudici saranno ora in grado di espandere il loro ruolo nell’ambito del processo decisionale.
La decisione ha profonde conseguenze, non solo per lo stato di diritto del paese, ma anche per il modo in cui le agenzie, come quelle che proteggono il pubblico da tutto, dall’inquinamento e dal cibo contaminato ai rischi sul posto di lavoro e all’aumento dei prezzi dei farmaci, sono in grado di funzionare.
La Corte Suprema si è avvalsa sia per se stessa che per i giudici delle corti inferiori di un ruolo decisionale che la Costituzione non intendeva che avessero. La corte ha spogliato molte agenzie federali incaricate di proteggere la salute pubblica, la sicurezza pubblica e l’ambiente – tra cui l’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA) e la Food & Drug Administration degli Stati Uniti, per citarne solo due – del loro potere di interpretare le leggi che applicano. Invece, ora sono i giudici federali a prendere le decisioni.
La deferenza della Chevron è la libertà che i giudici federali danno alle agenzie su come interpretare gli statuti che amministrano quando sorge una controversia. Circa 40 anni fa, la Corte Suprema ha articolato un test in due parti relativamente semplice. In primo luogo, i giudici esaminano la formulazione e il contesto dello statuto in questione per vedere se l’intento del Congresso è chiaro. Se lo è, allora la questione è risolta: l’agenzia è obbligata a seguire alla lettera la legge.