Santa Sede – Nota “Antiqua et nova” sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana
LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA NOTA “ANTIQUA ET NOVA”
Pubblicata la Nota sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e Intelligenza umana dei Dicasteri per la Dottrina della Fede e per la Cultura e l’Educazione: “L’IA non è una forma artificiale dell’intelligenza, ma uno dei suoi prodotti”. Evidenziate le potenzialità e le sfide nei campi di educazione, economia, lavoro, sanità, relazioni umane e internazionali, contesti di guerra.
Non va considerata come una persona l’Intelligenza Artificiale, non va divinizzata, non deve sostituire le relazioni umane, ma deve essere utilizzata “solo come strumento complementare all’intelligenza umana”. I moniti del Papa sull’IA di questi ultimi anni fanno da traccia ad Antiqua et Nova, la nota sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e Intelligenza umana frutto della mutua riflessione tra Dicastero per la Dottrina della Fede e Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Un documento rivolto a genitori, insegnanti, preti, vescovi e quanti sono chiamati a educare e trasmettere la fede, ma anche a coloro che condividono l’esigenza di uno sviluppo scientifico e tecnologico “al servizio della persona e del bene comune” [5]. Pubblicata oggi, 28 gennaio, la Nota è stata approvata dal Papa.
In 117 paragrafi, Antiqua et Nova (in riferimento alla “sapienza”, antica e nuova) mette in luce sfide e opportunità dello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (IA) nei campi di educazione, economia, lavoro, sanità, relazioni internazionali e interpersonali, contesti di guerra. In quest’ultimo ambito, ad esempio, le potenzialità dell’IA – avverte la Nota – potrebbero accrescere le risorse belliche “ben oltre la portata del controllo umano”, accelerando “una corsa destabilizzante agli armamenti con conseguenze devastanti per i diritti umani” [99].