Corriere della Sera – In Sardegna la prima stazione di rifornimento a idrogeno «a km zero»

di Barbara Millucci

La piacentina Drillmec, tramite la startup Idrogena, lancia sul mercato il primo convertitore pirolitico brevettato: piccole dimensioni e idrogeno «ultra-clean»

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Si torna a parlare di idrogeno. La startup Idrogena lanciata da Drillmec (società di Piacenza attiva nel settore Oil&Gas) produrrà il primo convertitore compatto (cioè di piccole dimensioni rispetto a quelli attualmente in commercio) per la generazione di idrogeno ultra-clean (zero emissioni di Co2, zero sostanze inquinanti, zero consumo di acqua) tramite pirolisi. Grazie a questo brevetto italiano vengono risolti i principali ostacoli all’adozione di massa dell’idrogeno come fonte energetica, ad esempio il costo di produzione e trasporto.

La collaborazione con l’India

Drillmec insieme alla società madre indiana Megha Engineering & Infrastructures Limited MEIL , ha deliberato un piano di investimenti per oltre 35 milioni di euro nell’energy transition che prevede iniziative nella produzione di idrogeno tramite le più avanzate tecnologie disponibili quali l’elettrolisi e la pirolisi e la progettazione e costruzione di sistemi di cattura e stoccaggio della Co2 e per ultimo non meno importante la geotermia. Idrogena, impiegherà l’idrogeno ultra pulito in 400 impianti di distribuzione situati in India di proprietà del gruppo. Il convertitore, che vanta personale con esperienza ultra trentennale in ingegneria di processo, produrrà idrogeno attraverso la pirolisi senza impiego di sostanze inquinanti. Un passo decisivo verso la transizione energetica che coniuga sicurezza per le persone, tutela per l’ambiente e accessibilità economica.

Zero Emissioni

Questa rivoluzione attesa da 120 anni consentirà di generare idrogeno senza emissione di Co2. Tra i punti di forza avrà infatti la capacità di prevenire la generazione di anidride carbonica producendo al suo posto preziosa grafite utilizzata da ampi settori industriali, come l’automotive, la cosmetica e il farmaceutico. Con il convertitore di Idrogena, la produzione di idrogeno potrà avvenire in maniera capillare sul territorio riducendo quindi in modo più che significativo i costi di trasporto e consentendo una migliore gestione del nuovo carburante che, avendo un basso contenuto energetico, richiede metodi di stoccaggio e trasporto che presentano tutt’oggi importanti problemi e limiti tecnologici. «Questa tecnologia si inserisce nell’ambito della consolidata filiera del gas naturale. In questo modo è possibile aggirare il problema della mancanza della rete distributiva dell’idrogeno che al momento rappresenta il principale ostacolo all’adozione di massa», dichiara Simone Trevisani, ad di Drillmec.

Autobus a idrogeno

Lo sviluppo di questa tecnologia a costo competitivo consentirà di funzionare a bassa pressione, avrà dimensioni contenute e potrà essere utilizzato in sicurezza anche da personale non specializzato. Alimentato da energia rinnovabile, non richiederà l’uso di catalizzatori inquinanti, non produrrà scorie e sarà in grado di produrre la quantità necessaria per molteplici usi incluso la distribuzione per trasporto pubblico locale. La prima stazione di rifornimento nascerà in Sardegna.

I colori dell’idrogeno

Ricordiamo i cosiddetti colori dell’idrogeno, ovvero:

– Verde. È l’idrogeno estratto dall’acqua usando la corrente prodotta da una centrale alimentata da energie rinnovabili, come idroelettrica, solare o fotovoltaica.

– Grigio. È l’ idrogeno ricavato dal gas naturale in un processo chiamato “steam reformation”, in cui il vapore ad alta temperatura viene utilizzato per dividere il gas metano ad alta pressione.

– Blu. Viene definito “blu” l’elemento estratto da idrocarburi fossili dove l’anidride carbonica che risulta dal processo non viene liberata nell’aria bensì viene catturata e immagazzinata.

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