Rapporto sul divario delle emissioni 2022

Cosa c’è di nuovo nel rapporto di quest’anno 

Il rapporto è la 13^ edizione della serie annuale che fornisce una panoramica della differenza tra dove si prevede che le emissioni di gas serra saranno nel 2030 e dove dovrebbero essere per evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici.

Il rapporto mostra che gli impegni nazionali aggiornati dalla COP26 – tenutasi nel 2021 a Glasgow, nel Regno Unito – fanno una differenza trascurabile rispetto alle emissioni previste per il 2030 e che siamo lontani dall’obiettivo dell’accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 ° C, preferibilmente 1,5 ° C. Le politiche attualmente in vigore indicano un aumento della temperatura di 2,8 ° C entro la fine del secolo. L’attuazione degli attuali impegni ridurrà questo a un aumento della temperatura di 2,4-2,6 °C entro la fine del secolo, rispettivamente per gli impegni condizionali e incondizionati.

Il rapporto rileva che solo un’urgente trasformazione a livello di sistema può fornire gli enormi tagli necessari per limitare le emissioni di gas serra entro il 2030: il 45% rispetto alle proiezioni basate sulle politiche attualmente in vigore per arrivare sulla buona strada a 1,5 ° C e il 30 percento a 2 ° C. Questo rapporto fornisce un’esplorazione approfondita di come realizzare questa trasformazione, esaminando le azioni necessarie nei settori dell’approvvigionamento elettrico, dell’industria, dei trasporti e dell’edilizia e dei sistemi alimentari e finanziari.

L’Emissions Gap Report 2022 rileva che il mondo deve ridurre le emissioni del 45% per evitare la catastrofe globale. Le soluzioni per trasformare le società esistono, ma il tempo per un’azione collettiva e multilaterale è ora.

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