L’incremento delle temperature potrebbe causare il «risveglio» di patogeni antichi di decine di migliaia di anni. Sette «virus giganti» hanno conservato la loro capacità infettiva e si sono replicati in laboratorio.
![](https://images2.corriereobjects.it/methode_image/2022/11/27/Salute/Foto%20Salute%20-%20Trattate/VIRUS-obbl-kj9B-U3390155303753xOD-656x492@Corriere-Web-Sezioni.jpg?v=20221128091232)
Gli scienziati hanno scoperto sette tipi di virus rimasti congelati e sepolti per migliaia di anni nel permafrost siberiano e li hanno riportati in vita in laboratorio, dove si sono replicati. Nonostante possa sembrare molto rischioso, secondo il team di ricercatori questo genere di indagine è fondamentale nell’ottica del cambiamento climatico, tenendo conto che i ghiacci si stanno sciogliendo sempre di più rapidamente e gli organismi custoditi, magari evoluti in microsistemi ormai estinti, potrebbero comportarsi in modo imprevedibile e rappresentare una minaccia per la salute pubblica, avendo c onservato la loro capacità infettiva. L’incremento delle temperature potrebbe infatti causare il risveglio di virus patogeni antichi. Per questo occorre essere preparati.