Studio sull’idrogeno nei porti e nelle zone costiere industriali

Fino al 42% (22 Mt, o 730 TWh) della domanda totale di idrogeno nell’UE nel 2050 potrebbe essere localizzato nelle aree portuali, mostra il primo rapporto di uno studio condotto da Deloitte Belgium per la Clean Hydrogen Partnership.

L’Unione europea deve accelerare radicalmente la diffusione della capacità infrastrutturale di produzione di idrogeno, terminali di importazione, riconversione, stoccaggio, trasporto e consumo negli ecosistemi portuali al fine di raggiungere i suoi obiettivi di idrogeno rinnovabile per il 2030, mostra un nuovo studio sull’idrogeno nei porti e nelle aree costiere industriali.

La7 – Piazza Pulita del 30 marzo 2023
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Si prevede che gli ecosistemi portuali svolgeranno un ruolo cruciale nell’espansione del mercato europeo dell’idrogeno fino al 2050. In primo luogo, come hub di transito dell’energia che facilitano l’importazione di idrogeno e la sua distribuzione, e in secondo luogo, come investitori in infrastrutture dedicate per produrre, importare, immagazzinare e distribuire idrogeno a più utenti finali nelle aree portuali più ampie e / o nell’entroterra.

L’idrogeno, in particolare di origine rinnovabile (cioè idrogeno verde), ha consolidato negli ultimi anni la sua posizione di rilievo nelle politiche di transizione energetica dell’UE e si prevede che sarà fondamentale per sostituire il gas fossile, il carbone e il petrolio nelle industrie difficili da decarbonizzare (ad esempio, raffinerie, ammoniaca, acciaio, prodotti chimici) e nei trasporti (ad esempio, trasporto pesante su strada, spedizione, aviazione).

Secondo il piano REPowerEU, “lo sviluppo delle infrastrutture portuali e la loro connessione con gli utenti industriali e dei trasporti nelle vicinanze saranno di fondamentale importanza” per aumentare la domanda di idrogeno rinnovabile in Europa a 20 milioni di tonnellate all’anno nel 2030. REPowerEU comprende l’ambizioso obiettivo di 10 milioni di tonnellate di produzione di idrogeno rinnovabile nell’UE e 10 milioni di tonnellate di importazioni di idrogeno rinnovabile entro il 2030.

Utilizzando un approccio basato su scenari, la pratica di Deloitte Belgium Energy and Climate ha condotto per la Clean Hydrogen Partnership uno studio approfondito che fornisce prospettive dettagliate della potenziale domanda e offerta di idrogeno nei porti e nelle aree costiere europee nel 2030, 2040 e 2050, insieme alle infrastrutture della catena del valore dell’idrogeno richieste e una tabella di marcia di investimento senza rimpianti per lo sviluppo delle attività e delle infrastrutture dell’idrogeno nelle vicinanze dei porti. La relazione fornisce anche una panoramica dei vari possibili ruoli che un porto potrebbe svolgere nella futura economia europea dell’idrogeno.

Il messaggio chiave dello studio è che il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di REPowerEU e la continua espansione del mercato europeo dell’idrogeno fino al 2050 richiede investimenti accelerati in infrastrutture dedicate nelle aree portuali per fornire idrogeno a più utenti finali nelle aree portuali più ampie e/o nell’entroterra.

Si prevede che la domanda di idrogeno nelle aree portuali europee sarà trainata principalmente dalle industrie e dal settore dello shipping internazionale (rappresentando rispettivamente il 42% e il 31% della domanda totale nelle aree portuali nel 2050).

A livello dell’UE, lo scenario della domanda allineato al percorso di sviluppo del mercato previsto dalla REPowerEU prevede una notevole accelerazione (+174%) rispetto allo scenario più ambizioso guidato dal mercato per il 2030 (11,6 Mt). Questa diffusione estremamente rapida e ampia del consumo di idrogeno verde e, in misura minore, blu (vedi nota sotto) nelle aree portuali in sostituzione dei combustibili fossili ha il potenziale per portare a una significativa riduzione di CO2-eq nel 2050 (fino a 360 Mt di CO2-eq, ovvero l’8% delle emissioni totali di gas serra europee nel 2019) e ulteriori benefici ambientali (ad esempio, riduzione delle emissioni tossiche in atmosfera, degli inquinanti idrici, dei rifiuti solidi e delle emissioni acustiche).

Dal lato dell’offerta, i porti dovrebbero svolgere un ruolo chiave come hub di transito dell’energia nel facilitare l’importazione di idrogeno e il successivo trasporto a più utenti finali nelle aree portuali più ampie e/o nell’entroterra.


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