ISPRA – Le acque sotterranee di Roma nel contesto del clima che cambia – convegno

ROMA REGINA AQUARUM

L’approvvigionamento dell’acqua della città di Roma deriva principalmente da sorgenti situate a diversi chilometri dal centro città, in zone appenniniche o vulcaniche. Tuttavia, nel sottosuolo del più vasto comune d’Italia sono immagazzinate risorse idriche significative. Tali risorse, le acque sotterranee, sono contenute in veri e propri serbatoi sotterranei naturali, gli acquiferi, che nell’area romana possono essere di natura vulcanica e alluvionale, in alcuni casi anche sovrapposti, che creano una circolazione idrica sotterranea piuttosto articolata.

Questa risorsa ha un ruolo strategico in vista anche del cambiamento climatico in atto. Le acque sotterranee dell’Urbe, infatti, oltre ad essere utilizzate per differenti scopi, da quello industriale alle finalità agricole del comune agricolo più vasto d’Europa, possono contribuire ad esempio a sistematizzare l’irrigazione delle molte aree verdi cittadine, contribuendo alla naturale mitigazione del calore estivo, ma anche ad essere ricaricate, migliorando la naturale infiltrazione delle acque meteoriche e diminuendo la pressione sulle reti di drenaggio, favorendo la conversione verso la cosiddetta “città spugna”, in grado di assorbire acqua nei momenti più piovosi e fornirne per i prelievi quando necessaria.

Da anni Roma Capitale e ISPRA sono dedite al monitoraggio quantitativo di questa preziosa risorsa, attraverso una convenzione di ricerca. Obiettivo di questa giornata di studi è la presentazione dell’attività di monitoraggio delle acque sotterranee di Roma Capitale, la relativa banca dati online ma anche la presentazione delle attività in corso per la realizzazione del Foglio CARG tematico Idrogeologico n.374 “Roma” in scala 1:50.00. Verranno inoltre presentati contributi tecnici di studi che sono stati realizzati recentemente da differenti autori riguardanti le acque sotterranee di Roma.

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