Le batterie di sabbia: in Finlandia le usano già, ma potrebbero risolvere molti problemi anche in Italia

Fonte: Corriere della Sera Login

Per risolvere in fretta la crisi energetica in maniera sostenibile bisogna battere ogni strada, dal geotermico al tradizionale idroelettrico, dai pannelli fotovoltaici fino ai parchi eolici o al sogno, ancora lontano, della fusione (anche quella «a proiettile»). Aumentare la capacità di generare energia rinnovabile in una rete nazionale però è solo una parte della soluzione: l’altra è lo stoccaggio, altrettanto importante. 
Un efficace accumulo infatti aiuta a mantenere l’equilibrio nella rete, assorbendo le sovratensioni per poi rilasciare quell’energia quando effettivamente ce n’è bisogno. Nella Finlandia occidentale, in un piccolo paese non lontano da Tampere a una trentina di km dal Mar Baltico, c’è chi ha risolto il problema sfruttando le sorprendenti caratteristiche di un materiale naturale decisamente povero come la sabbia, proprio quella di minore qualità minerale. 
Una startup, la Polar Night Energy, in collaborazione con una azienda elettrica privata locale, ha infatti creato una pila di oltre 7 metri di altezza e 4 di diametro, riempiendo un silos di acciaio con 100 tonnellate di sabbia e collegandolo agli impianti fotovoltaici della centrale elettrica di Vatajankoski. È ufficialmente la prima «batteria a sabbia» operativa al mondo e già dall’anno scorso garantisce il teleriscaldamento della cittadina di Kankaanpää, 13mila abitanti, 270 chilometri a Nordovest di Helsinki.​

E in Italia? Una soluzione d’avanguardia esiste anche da noi, grazie a un’azienda del Sud, la Magaldi Green Energy, una startup nata nel 2021 e focalizzata sullo sviluppo di tecnologie innovative nella generazione e stoccaggio di energia rinnovabile, rivolte soprattutto all’utenza industriale. In particolare la Mgtes (Magaldi Green Thermal Energy Storage) è una tecnologia che consente di accumulare e conservare sotto forma termica l’energia proveniente da fonti rinnovabili. Il sistema usa una tecnologia di accumulo basata su un letto di sabbia fluidizzato, alimentato esclusivamente da energie rinnovabili, che può essere caricato con energia elettrica e termica in eccesso, riuscendo a immagazzinarne fino a settimane con perdite molto limitate, per poi scaricarla quando il sole e il vento non sono disponibili.

Il sistema rilascia energia termica on demand ad alta temperatura (fino a 600 gradi Celsius) secondo le esigenze dell’utenza industriale, con un’efficienza di ciclo globale prossima al 90%. Il sistema di fluidizzazione della sabbia presenta notevoli vantaggi: grande capacità di accumulo termico (fino ai GWh), elevata efficienza termica, tempi di risposta rapidi e nessun impatto ambientale grazie all’impiego di materiali naturali. Il sistema italiano ha già raggiunto un’elevata maturità tecnologica (TRL7) tant’è che il primo modulo industriale già realmente produttivo è attualmente in esercizio presso il sito Magaldi di Salerno.

Lo sviluppo di queste soluzioni ha già permesso alla startup italiana di entrare nel «Long Duration Energy Storage Council», l’organismo internazionale di technology provider (di cui fa parte anche la Breakthrough Energy, fondata da Bill Gates) nato in occasione della Coop 26 di Glasgow. Un’altra tecnologia per le batterie, molto promettente, usa invece un sistema diverso sviluppato da un professore del Mit di Boston, esperto in «elettrochimica estrema».

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